PRIMO PIANO
Per i lavoratori assunti con il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti è previsto un nuovo regime di tutela nei licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo; mentre rimane in vigore la vecchia disciplina che prevede la reintegrazione per i licenziamenti nulli e iscriminatori
Il decreto attuativo del Jobs Act sul contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti - le cui norme si applicheranno a tutti gli impiegati, operai e quadri assunti dopo l'entrata in vigore del decreto – prevede la reintegra solo con l'insussistenza del fatto contestato
Il decreto legislativo attuativo del c.d. Jobs Act introduce nuove regole sulla conciliazione volontaria applicabili solo ai nuovi assunti con il contratto di lavoro a tutele crescenti
Il Consiglio dei Ministri, in data 20 febbraio 2015, ha licenziato la versione definitiva del decreto legislativo sul contratto a tutele crescent in attuazione della legge n. 183/2014
Nel decreto di riforma degli ammortizzatori sociali sono unificati i trattamenti ordinari e i trattamenti brevi e viene disciplinata una sola e unica prestazione di disoccupazione per tutti i lavoratori dipendenti disoccupati
Disamina sul riordino del comparto degli ammortizzatori sociali previsto dal Jobs act, in attuazione della delega sul secondo ambito d'intervento relativo agli strumenti di sostegno in caso di disoccupazione involontaria (art. 1, comma 2, lett. b), legge n. 183/2014)
Il contratto di ricollocazione è disciplinato dall'articolo 17 del decreto legislativo relativo al riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali e, rispetto al testo approvato dal Consiglio dei Ministri di dicembre, sono state introdotte delle novità che riguardano principalmente l'individuazione dei beneficiari e la gestione amministrativa.
Il Consiglio dei Ministri il 20 febbraio 2015 ha licenziato la versione definitiva del decreto in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati.
RAPPORTO DI LAVORO
Con il decreto approvato il 20 febbraio 2015 sul riordino delle tipologie contrattuali la riforma si pone l'obiettivo, da un lato, di accrescere la flessibilità nella gestione del rapporto e, dall'altro, di attuare una consistente semplificazione per prevenire abusi e ridurre le cause di litigiosità
In riferimento alla possibilità di concedere alla madre lavoratrice, al termine del congedo di maternità, la corresponsione di voucher per l'acquisto di servizi di baby-sitting, l'Inps ha precisato che le domande pervenute a tutto il 31 dicembre 2014 non potranno essere respinte per motivi legati alla mancata o irregolare presentazione della dichiarazione ISEE
Il coefficiente di rivalutazione per la determinazione del trattamento di fine rapporto è pari a 0,125 (indice Istat 106,5)
L'indice Istat per il mese di gennaio 2015 utile ai fini del calcolo della rivalutazione dei crediti di lavoro è 106,5
Pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro il decreto di ripartizione tra le regioni, in riferimento all'anno 2014, delle risorse utili per il finanziamento di progetti di formazione
CONTRIBUTI E FISCO
L'Agenzia delle entrate rende ufficiali i chiarimenti, forniti durante Telefisco, in materia di certificazione unica e di dichiarazione precompilata; con provvedimento direttoriale, che ha ricevuto anche il via libera del Garante della protezione dei dati personali, l'Agenzia interviene sulle modalità operative e di gestione dei flussi documentali della precompilata
L'Agenzia delle Entrate in merito ai contribuenti minimi meglio chiarisce le regole di accesso al regime "in continuità" consentendo la prosecuzione di una precedente attività; riepiloga le procedure formali relative agli adempimenti da parte dei soggetti in regime forfettario (per i quali opera una transizione automatica al nuovo regime) ovvero per le nuove attività obbligate a darne comunicazione nella relativa dichiarazione iniziale.
L'Agenzia delle Entrate in merito al ravvedimento operoso chiarisce in modo ufficiale che, nel rispetto del principio di legalità di cui all'articolo 3 del D.Lgs. 18 dicembre 1997, n. 472, le nuove disposizioni trovano applicazione anche con riguardo alle violazioni che alla data del 1° gennaio 2015 sono già state contestate, ma che ancora non siano state formalizzate in atti accertativi, liquidatori o da cartelle di pagamento
La nuova versione dell'allegato al documento tecnico Uniemens recepisce, tra l'altro, le novità in materia di esonero contributivo ex legge n. 190/2014 e di incentivo all'assunzione di giovani ammessi al programma Garanzia giovani
L'Inpgi (Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani) fornisce istruzioni con riguardo alle novità da marzo 2015 in materia di contribuzione e finanziamento della previdenza complementare di settore
In adempimento di quanto previsto nei commi 780 e 781 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Legge Finanziaria 2007), il Ministero ha stabilito la riduzione spettante alle imprese artigiane, che non hanno avuto infortuni nel biennio 2012/2013, in misura pari al 7,99% dell'importo del premio dovuto per il 2014
La Corte di Cassazione ribadisce il proprio orientamento in materia di onere della prova per il diritto ai benefici contributivi e lo estende a tutte le situazioni in cui il datore di lavoro versi la contribuzione in misura ridotta rispetto all’importo dovuto in via ordinaria
Si infittisce il contenzioso relativo all'intreccio tra accertamento fiscale e conseguenti pretese contributive dell'Inps. La Corte d'Appello di Bologna – che già in precedenza era intervenuta sulla problematica, esaminandola sotto il particolare versante degli studi di settore – fissa alcune importanti regole sulle conseguenze dell'estinzione della controversia tributaria per intervenuto condono sulla concomitante controversia di natura contributiva.
PREVIDENZA E ASSISTENZA
Nell'ambito della riforma della Pubblica amministrazione, dove è stato soppresso l'istituto del trattenimento in servizio, sono state riformulate anche le ipotesi in cui è consentita la risoluzione unilaterale. Pertanto, è ora possibile la risoluzione unilaterale a 62 anni di età e con i requisiti per la pensione anticipata.