PRIMO PIANO
L'Inps ha diramato ulteriori precisazioni in relazione alle misure di sostegno al reddito in costanza di lavoro di cui al D.L. n. 18/2020 con riferimento a cassa integrazione ordinaria, assegno ordinario e cassa integrazione in deroga
Gli accordi regionali sulla cassa integrazione in deroga prendono posizioni diverse su temi importanti quali la gestione della fase sindacale finalizzata all'accesso all'integrazione salariale, procedure amministrative e canali di caricamento delle domande che vanno dalla semplice PEC ai portali regionali in parte non ancora operativi
Anche le Regioni Piemonte, Umbria, Fiuli Venezia Giulia, Sardegna, Veneto, Abruzzo, Molise, Valle d'Aosta e la Provincia autonoma di Bolzano hanno stipulato accordi sulla cassa integrazione in deroga ai sensi del D.L. 18/2020
L'Agenzia delle entrate ha istituito il codice tributo che i sostituti d'imposta possono utilizzare in F24 per recuperare il premio emergenza Covid-19 pagato ai propri dipendenti a norma del decreto Cura Italia
L'Inps fornisce le istruzioni sui requisiti richiesti per ottenere l'indennità di 600 euro prevista dal decreto Cura Italia e sulla modalità di richiesta; un apposito decreto interministeriale fissa le modalità di attribuzione del bonus per lavoratori autonomi e professionisti delle Casse private
L'Inail interviene sul tema dalla sospensione dei termini di versamento e degli adempimenti conseguenti all'emergenza epidemiologica da COVID-19, sulla scorta di quanto disposto dal decreto legge n. 18/2020. Inoltre lo stesso Istituto affronta il tema della proroga della validità del Documento di regolarità contributiva (DURC)
L'Inps risponde alle richieste di chiarimenti pervenute dalle proprie strutture territoriali sulla proroga al 15 giugno 2020 della validità dei Durc on line in scadenza tra il 31 gennaio e il 15 aprile 2020
L'Ispettorato nazionale del lavoro fornisce ulteriori precisazioni circa la sospensione di taluni procedimenti amministrativi disposta dal decreto legge Cura Italia
L'Inps dà notizia della messa a disposizione degli interessati delle procedure di compilazione e invio on line delle domande relative ai congedi per emergenza COVID-19
SPECIALE Il patto di non concorrenza
SPECIALE
Il patto di non concorrenza
Il patto di non concorrenza riveste oggi una funzione centrale per la tutela dell'impresa, in quanto consente, in caso di sua violazione, non soltanto di agire per il risarcimento dei danni patiti, ma anche di ottenere un provvedimento giudiziale che ordini al lavoratore inadempimente di cessare il rapporto di lavoro subordinato con l'impresa concorrente
Ai sensi dell'art. 2125 c.c. il patto con cui il datore di lavoro limita lo svolgimento dell'attività lavorativa del prestatore per il tempo successivo alla cessazione del rapporto di lavoro deve, a pena di nullità, risultare da atto scritto e deve contenere il divieto di concorrenza entro ben determinati limiti di oggetto, tempo e luogo
Uno degli aspetti più controversi e dibattuti in materia di patto di non concorrenza è certamente quello relativo al corrispettivo da riconoscersi al dipendente per le limitazioni dell'attività lavorativa successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro
È possibile apporre al patto di non concorrenza alcune clausole accessorie quali: il patto di opzione, il diritto di recesso e la clausola penale
Analizziamo gli strumenti offerti dal nostro ordinamento per tutelarsi nel caso in cui il datore di lavoro o il dipendente disattendano gli impegni assunti con il patto di non concorrenza
Analizziamo i diversi regimi fiscali e contributivi cui sarà assoggettato il corrispettivo del patto di non concorrenza a seconda del momento in cui viene erogato al dipendente, ovvero: nel corso del rapporto di lavoro, alla sua cessazione, o successivamente
Analizziamo l'ipotesi di un patto di non concorrenza post-contrattuale sottoscritto nell'ambito di un rapporto di agenzia
Proponiamo l'analisi della disciplina del patto di non concorrenza nell'ordinamento inglese e nell'ordinamento tedesco