RAPPORTO DI LAVORO

CONTRIBUTI E FISCO

Entità della sanzione per omesso versamento di ritenute previdenziali, la questione di costituzionalità

Il Tribunale di Verbania ha sollevato la questione di legittimità costituzionale rilevando che l'individuazione del minimo di € 10.000 della sanzione per omesso versamento di ritenute previdenziali porta ad un'oggettiva disparità di trattamento (art. 3 Cost.) in ordine alle violazioni sottosoglia, quando siano di importo talmente esiguo da non "meritare" una sanzione pesante come quella di 10.000 euro

CONTRATTI COLLETTIVI

Dirigenti commercio

Le parti sociali hanno siglato l'accordo che modifica l'art. 27, relativo all'Assistenza Sanitaria Integrativa (Fondo Mario Besusso - Fasdac), del Ccnl per i dirigenti di aziende del terziario, della distribuzione e dei servizi

Dirigenti magazzini generali

Le parti sociali hanno siglato l'accordo che modifica l'art. 22, relativo all'Assistenza Sanitaria Integrativa (Fondo Mario Besusso - Fasdac), del Ccnl per i dirigenti delle Imprese di Logistica, Magazzini Generali, Terminal Operators portuali, interportuali ed aeroportuali

Dirigenti aziende di autotrasporto

Le parti sociali hanno siglato l'accordo che modifica l'art. 27, relativo all'Assistenza Sanitaria Integrativa (Fondo Mario Besusso - Fasdac) del Ccnl per i Dirigenti delle Aziende di Autotrasporto e Spedizione merci, di Servizi logistici e di Trasporto

PREVIDENZA E ASSISTENZA

Al via la rivalutazione anticipata del 2% sulle pensioni per il 2022

L'Inps fornisce le istruzioni per il calcolo e le modalità di pagamento dell'incremento delle pensioni di ottobre, novembre e dicembre 2022, inclusa la tredicesima previsto dal decreto Aiuti-bis, specificando i trattamenti pensionistici interessati, quelli esclusi e la rilevanza ai fini delle prestazioni collegate al reddito

SPECIALE Flessibilità degli orari di lavoro (collettivi e individuali)

SPECIALE
Flessibilità degli orari di lavoro (collettivi e individuali)

Prefazione

Il tema della flessibilità dei tempi di lavoro è da alcuni anni al centro dell'attenzione del legislatore. Ai tradizionali istituti della CIG (per gli scarichi produttivi) e del lavoro straordinario (per gli incrementi produttivi) si sono affiancate molte nuove formule, che la contrattazione collettiva può adeguare alle specificità categoriali e aziendali. La gestione personalizzata degli orari di lavoro, pienamente compatibile con il lavoro di tipo subordinato, sta acquisendo sempre maggiore rilievo, nei sistemi di organizzazione del lavoro legati alle nuove tecnologie, anche al fine di meglio conciliare tempi di lavoro/esigenze extralavorative dei dipendenti.

Nota introduttiva

La variazione degli orari di lavoro individuali e collettivi, se opportunamente impostata, può favorire gli incrementi di produttività e il controllo dei costi. Si tratta di aspetti che l'andamento incostante dei mercati e la recente crisi energetica rendono particolarmente attuali. Lo scambio dell'eventuale maggiore disagio, indotto da particolari flessibilità adottate nell'organizzazione del lavoro, con le specifiche gratificazioni e tutele compensative, previste dalla contrattazione collettiva, deve realizzare un punto di equilibrio adeguato. A tal fine occorre che gli operatori d'impresa acquisiscano consapevolezza di quanto praticabile e si impegnino nelle opportune declinazioni.

La flessibilità dell'orario di lavoro: una nuova convergenza di interessi

La funzionalità dei tempi di lavoro alle esigenze organizzative dell'impresa si sta legando sempre più a soluzioni di work-life balance. L'ambito più adeguato per realizzare equilibri soddisfacenti è quello aziendale, con declinazioni innovative della regolamentazione contrattuale nazionale, approcci partecipativi nelle relazioni sindacali, all'occorrenza ricorrendo anche a contratti "di prossimità". Cresce in particolare, nelle politiche di welfare aziendale, il rilevo delle formule di autodeterminazione individuale dei tempi di lavoro, alternative a compensazioni economiche, che possono essere strutturate anche come "pacchetti" di flessibilità funzionali alla conciliazione tra lavoro ed esigenze personali, secondo una recente tendenza.

La progressione continua verso la flessibilità degli orari di lavoro

La normativa legale, a decorrere dal D.Lgs. n. 66 del 8 aprile 2003, attuativo di pregresse direttive europee risalenti agli anni '90, ha gradualmente rimosso molte rigidità operative concernenti la regolamentazione dei tempi di lavoro. L'orario di lavoro, individuale e collettivo, è stato reso fortemente adattabile alle esigenze di imprese e lavoratori. Le modifiche hanno riguardato sia la nozione dell'orario, sia numerosi limitazioni. Si sono poi moltiplicati i rinvii alla contrattazione collettiva per soluzioni adattative. La recente disciplina dello Smart Working rappresenta la formula più evoluta di flessibilizzazione del rapporto di lavoro, anche nella dimensione temporale, che l'evoluzione normativa ha fino ad ora realizzato. Il processo peraltro è ancora in corso e l'elaborazione giurisprudenziale è chiamata ad adeguarsi a tale evoluzione.

La flessibilità oraria nella contrattazione collettiva e negli accordi di prossimità

Nell'ambito di un generale processo di "flessibilizzazione" del rapporto di lavoro, l'evoluzione legislativa ha particolarmente incrementato le facoltà dispositive esercitabili dalla contrattazione collettiva, per adeguare i tempi di lavoro alle esigenze aziendali. I principali CCNL, tra i quali il Metalmeccanico, hanno ampiamente dato riscontro agli spazi di flessibilità consentiti dal legislatore. Sono disponibili formule di immediata applicazione e formule di rinvio alla contrattazione aziendale per ulteriori adattamenti. Anche la contrattazione c.d. derogatoria, realizzabile ai sensi delle vigenti discipline interconfederali per superare i residui vincoli contrattuali, sta acquisendo gradualmente rilievo. Al fine di valorizzare le molte forme di flessibilità degli orari di lavoro, attualmente praticabili, occorre tuttavia un approccio sistematico, per il quale viene proposto un modello operativo.

La flessibilità nella contrattazione individuale

Una importante modalità per incrementare la flessibilità dell'orario di lavoro, efficacemente perseguibile ai sensi del quadro normativo attualmente vigente, consiste negli interventi di adattamento del contratto individuale di lavoro. E' infatti possibile, con specifiche clausole concordate direttamente tra datore di lavoro e lavoratore, inserite nella lettera di assunzione od in pattuizioni integrative, definire soluzioni operative che risolvano specifiche esigenze organizzative o del singolo lavoratore. Il contributo riporta alcune indicazioni metodologiche e soluzioni esemplificative, per stimolare una riflessione sulla possibilità e opportunità di personalizzare il contratto di lavoro anche in riferimento all'aspetto dei tempi di lavoro.

Elenco di tutti gli argomenti

  1. c

    Crediti di lavoro

    Contrattazione collettiva

  2. i

    INPS

    INAIL

    IRPEF

  3. l

    Lavoro a tempo parziale

    Licenziamento individuale

    Lavoro all'estero

  4. m

    Mansioni e qualifiche

    Mobbing

    Malattia

    Maternità

  5. o

    Orario di lavoro

  6. p

    Processo del lavoro

    Pensione

    Professionisti

    Pubblico impiego

  7. r

    Retribuzione

  8. s

    Somministrazione di lavoro

    Sostegno al reddito

  9. t

    Trasferimento di azienda

    Trattamento di fine rapporto (TFR)

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